sabato 21 febbraio 2009

Non sono mai contenti

Stamattina dovevo assolutamente fare una doccia.
Chi ha bimbi piccoli, o li ha avuti, sa che per farsi la doccia serve necessariamente la collaborazione dell'altro che sorveglierà i bambini al posto suo.
Era talmente un'urgenza che guardavo febbrilmente verso l'orologio per stimare più o meno l'ora del risveglio di mio marito e capire quando verosimilmente avrei risolto questa impellenza.
Calcolando che alle 10 doveva essere al bar, verso le 9 ho dato il via a questo toto-sveglia.
9 e 10, 9 e un quarto, 9 e mezza.
9 e 40 gli apro la porta della camera.
Lo apostrofo con un 'Ciao amore' un po' frettoloso.
MMMmmmmmmmbuongiornommm, mi risponde stiracchiandosi al calduccio del piumone.
'dovrei fare una doccia'
'e me lo dici adesso'
'ma che ne so dormivi'
'era un po' che mi giravo nel letto'
'bho, io vedevo che non ti alzavi e sono venuta, ma che ne so che eri sveglio'
'ma tu vieni no?, se hai bisogno vieni e mi svegli'
Io il perchè certe conversazioni non sono capace di chiuderle subito non lo so proprio, non capisco proprio quest'arte dell'avvitarsi in battibecchi inutili a cosa mi servirà mai, so solo che dopo un altro paio di scambi di questo livello sono riuscita a fargli borbottare: 'non sono mai contenti'.

non sono mai contenti

Ma chi?
mi sono sentita parte di una particolare specie zoologica con la caratteristica dominante della scontentezza cronica.
Questo plurale che mi ha ammassato a spintonate insieme al nugolo di persone che ronzano intorno ai suoi maroni e che non sono mai contenti.
Già mi sono vista insieme ai suoi dipendenti nel laboratorio buio, illuminato solo dal quasi carato del solitario che mi ha regalato per San Valentino e per l'Anniversario. Eppure, nonostante il gigantesco brillocco, non sono contenta.
Secondo lui.
Mi è venuto da ridere.
Ho fatto la doccia ridendo, mi sono proprio divertita.
Mio marito ha la capacità di autocommiserarsi, perchè poverino per quanto fa non siamo mai contenti, eppure mentre lo fa, sei tu ad essere la vittima.
ihihihihi.
E' incredibile.
Me lo ha anche detto, mi ha detto 'ti piace rodere, perchè hai aspettato fino all'ultimo?'
'volevo solo farti dormire e nel frattempo speravo che ti saresti alzato spontaneamente, senza doverti svegliare io'
Comunque lo adoro. Lui dice di me, ma per i battibecchi lui è altrettanto portato, si diverte, ce ne abbiamo bisogno, ogni tanto la conversazione alla Sandra e Raimondo ravviva il quotidiano.

venerdì 20 febbraio 2009

Un posto per te

Vorrei dedicarti uno spazio qui da me.
Ma non vorrei che fosse un posto nascosto.
Penso per te ad un posto d'onore, in mezzo a noi, fra i sorrisi dei miei bimbi, le cose buone da mangiare, il marasma colorato dei giocattoli.
Scegli tu lo spazio per te, quello che ti fa sentire più a tuo agio.
Potrebbe essere fra i libri appoggiati qui e là sui mobili, sui divani comodi comodi di pelle beige.
Disteso sul letto o a gambe incrociate nella vasca da bagno, vicino allo stereo, seduto sulla tv.
Ovunque tu decida di stare Angelo mio, fammelo capire.
Sarà lì che ti verrò sempre a parlare.
Ti voglio bene

mercoledì 18 febbraio 2009

Grazie Fausto Leali

Ieri sera ho guardato il Festival di Sanremo.
E' stato uno spasso.
Tanto per cominciare il tributo a Puccini della grande Mina, che come dice Benigni, ormai manda solo più video come Bin Laden.
Ma poi eccola. La CANZONE.
Non una canzone in generale, ma LA CANZONE.
Con la voce di Fausto Leali.
Praticamente alla seconda parola già piangevo.
La mia consolazione è stata quella di vedere che pure mio marito si è sciolto come una granita al sole, autorizzandomi a piangere anche più forte, singhiozzando incontrollabilmente.
Talmente tanto che mia figlia ha iniziato a chiedermi: "Mamma perchè piangi?"
"E' dif-fi-ci-le da s-s-spie-ga-re amore".
E' così, come le spiegavo che da figlia spesso ho desiderato che i miei mi lasciassero in pace? O che tutti i loro no mi sembravano irragionevoli e gratuitamente cattivi?
Come spiegarle che ora che sono genitore anch'io ho rivalutato i miei genitori, ho imparato ad amarli davvero, a capire le loro motivazioni? Come spiegarle che so che il giorno in cui suo padre ed io saremo un peso per lei presto, troppo presto arriverà? E che per noi che li amiamo così, l'idea che scanseranno schifati i nostri baci e i nostri abbracci è fonte di tristezza?
Ma così deve essere, è il cerchio della vita, che ritornerà sui suoi passi quando saranno genitori loro.
Ed è una serie di emozioni che ignoravo completamente, prima di diventare madre.
Come dire? Ecco, la sensazione è che ero solo mezza, senza figli.

mercoledì 11 febbraio 2009

una pausa, una lezione

Erano giorni che continuavo ad affermare di essere stanca, di avere bisogno di una pausa, di riposare un po'. Doveva essere proprio così, infatti ho la febbre e mi sono dovuta riposare davvero. Peccato solo che anche mia figlia abbia la febbre. Spero che il piccolo non venga contagiato. Mio marito fa da infermiere. Devo dire che non mi dispiace, ma per una come me abituata a stare in movimento, bhè...il riposo è già durato abbastanza!
Tra l'altro ho imparato una lezione.
Insieme al pensiero legato alla stanchezza ce n'era uno che mi accompagnava opprimendomi come un macigno: la paura che capitasse qualcosa a mia figlia, continuavo a dire "fa che succeda a me, fa che a lei non capiti nulla". A furia di temerlo, qualcosa è accaduto. Ci siamo ammalate.
Dio mi ha fatto tastare la realizzazione dei pensieri. Da ricordare: concentrati solo su quello che vuoi, lascia stare le paure, vivi nell'oggi, goditi quello che hai e ringrazia per la bellezza e la meraviglia che ti circonda.
Grazie Dio per i miei meravigliosi bambini, sono la mia gioia, sono la bellezza, sono la vita, sono un miracolo. Grazie anche per le contrastanti emozioni di amore e paura. Grazie per tutto, per ogni dettaglio, pure per il disordine che lascia la più grande, il piccolo è troppo piccolo per fare disordine al momento. Ma io guardo le cose fuoriposto e vedo la gioia, vedo la casa vissuta, vedo un meraviglioso caos. Grazie, grazie, grazie.

sabato 7 febbraio 2009

Ripulirsi

Ogni tanto c'è bisogno di lasciar andare alcune emozioni troppo grandi e troppo violente, totamente distruttive dell'io e liberarsene.
Ci sentiamo sopraffatti, piccoli, senza respiro. Il dolore e la paura sono grandi.
Più grandi di noi.
Non riusciamo a reagire e con il passare del tempo viviamo immagini sempre più frustranti, veniamo ingoiati sempre più in questo profondo tunnel di paura e angoscia.
Ma fare il percorso al contrario non è difficile.
Ci sono due metodi molto efficaci che si possono aggiungere alla razionalità.
Tanto per cominciare interroghiamoci.
Lasciamo che la razionalità ci guidi nel comprendere cosa ci sta accadendo e perchè, lasciamo che interroghi il nostro io e ammettiamo senza timore di dargli un nome, qual'è il vero motivo della nostra paura. Nominiamola, ciò la renderà più debole. Molti pensano che se le danno un nome la concretizzano.
Non è così. Se le dai un nome sei sulla buona strada per debellarla.
Mettiti anche a scrivere.
Scrivi ciò che vuoi, scrivilo usando parole positive. Per farti capire ti faccio un esempio banale, ma molto efficace:
'Non voglio fare tardi' è una frase tutta concentrata sul ritardo e sulla sua negatività.
'Voglio essere puntuale' esprime una volontà positiva e affermativa, pur esprimendo lo stesso concetto.
Perciò scrivi, scrivi tutto ciò che vuoi veramente. Scrivilo con le parole giuste. Quando hai finito rileggilo e ricorreggi, cancella i se i ma, cancella le altre eventuali negazioni che puoi aver introdotto. Quando avrai la tua versione definitiva, riscrivila.
Non è detto che ciò basti. L'ansia potrebbe restare più o meno agli stessi livelli.
Abbiamo solo fatto un passo, importante certo, ma solo il primo.
Ci sono altre parole magiche da usare.
Sì, hai letto bene: MAGICHE.
E sono parole che usiamo spesso senza darli il giusto carico emotivo, senza renderci conto della loro magia.
GRAZIE e TI AMO.
Io le ho scoperte di recente.
Per chi avesse letto il libro di Joe Vitale "The Key", quello che scrivo non è una novità. Nè tanto meno voglio prendermene un merito. Ma voglio contribuire a diffonderle perchè le sento parte del mio bagaglio interiore, del mio ventaglio di emozioni e del mio modo di vedere le cose.
Ringraziate. Continuamente. Alternate nel vostro pensiero "Grazie" e "Ti amo".
Rivolgetelo a Lui lassù o ovunque Lui sia. Vi asolterà, vi ricolmerà con un'intensità incredibile.
Vi ripulirà. Non pensiate di esagerare, non le pensiamo nè affermiamo mai abbastanza, perciò fatene il vostro sottofondo musicale, mettetele in tutto ciò che fate.
Ovunque tu sia: GRAZIE, TI AMO DIO.

P.S.:Grazie anche a te Carmen, creatura di Dio

venerdì 6 febbraio 2009

GRAZIE

Una sera, in profonda preghiera - pregavo ormai da anni con vivo trasporto, ginocchioni ai piedi del letto - ho visto il volto di Gesù.
Sono stata pervasa da una sensazione di benessere che andava aumentando.
E' durato pochi istanti perchè mi sono ridestata. L'ho fatto io al colmo della paura.
Sì. Ho avuto paura. Quelle sensazioni erano troppo grandi ed io non ero pronta. L'ho rifiutato.
La mia testa si è riempita di dubbi.
Mi stava capitando davvero?
Era frutto della mia immaginazione?
Perchè avrebbe dovuto manifestarsi proprio a me?
Ero solo una ragazzina al concludersi dell'adolescenza che si era rifugiata in Dio per sostituire la figura del padre che aveva abbandonato la scena qualche anno primo, non senza aver lasciato evidenti segni del suo passaggio violento e inquietante.
Avevo forse mirato troppo in alto? Era troppo chiedere a Dio di farmi da padre?
Oggi so che nella mia ingenuità avevo fatto la scelta migliore.
Ho vissuto per anni in balia degli eventi dopo quella sera.
Ho smesso di pregare se non quando avevo bisogno.
Eppure nel suo immenso amore mi ha sempre aiutata realizzando le mie preghiere.
Lui sapeva, ha pazienza di aspettarci.
E infatti sono tornata da Lui.
Sono qui per dirgli grazie.
GRAZIE.
Tu sapevi, tu credevi in me.
Mi hai mostrato mio fratello Cristo. Lui uguale a me.
Grazie.
Hai colmato il mio spirito con la tua silenziosa presenza.
Mi hai atteso con fiducia.
Grazie.
Io dedico la ma vita a Te che mi hai aiutato a renderla meravigliosa.
Mi rifugio in te. Cancella le mie paure.
Sono pronta a ricominciare in Te, ad occuparmi di me e dei miei cari.
E con il dono che mi hai concesso, dedico la mia vita al servizio degli altri.
Grazie.
La mia vita è piena di bellezza.
Ogni giorno, anche se non dovessi scriverlo qui, Ti ringrazio.
A te che mi leggi: possa tu accettare la bellezza l'amore l'abbondanza che Lui ha creato per Te perchè la meriti.
Confida in Lui.
Comincia da adesso. Comincia a ringraziarlo per quello che sei e quello che hai.
Abbandona le tue paure, se non sai come fare, inviale a Lui.
Lui non vuole che ti affanni. E' felice di liberarti dalla gabbia.
Non aspetta altro che la tua crescita personale.